Dettaglio
Estremi cronologici1947-1996
Consistenza35 opere su tela, 74 opere su carta, 10 sculture.
Storia archivistica/ giuridicaUgo Sterpini nasce a Roma nel 1927, dopo avere frequentato l'Accademia Libera di Nudo, si accosta alle ricerche astratte del gruppo Forma 1. All'inizio degli anni Cinquanta, discostandosi dall'astrattismo postcubista, Sterpini si avvicina ad una pittura attenta al valore segnico: è di questi anni la serie Iterazioni cromatiche, ricerca sulla modulazione di segmenti pittorici, in rapporto alle opere coeve di Capogrossi e Cagli. Nella prima metà degli anni Cinquanta si intensifica l'attività espositiva. Del 1955 è la successiva serie Elenchi di simbologie e sabbie, parallela alle ricerche di Novelli e Perilli, nonché agli artisti legati alla rivista "L'Esperienza moderna". La frequentazione degli artisti del gruppo Origine estende i riferimenti di Sterpini alla cultura internazionale non-figurativa. Dal 1959 Sterpini ritorna alla figura, senza tralasciare però l'aspetto marcatamente materico, nello stesso anno è presente alla VIII Quadriennale di Roma, nel 1962 una sua personale è allestita alla galleria Nuova Pesa di Roma a cura di Enrico Crispolti, e partecipa alla rassegna "Alternative attuali". Nel 1964 fonda con Fabio De Sanctis Officina Undici col proposito di realizzare mobili surrealisti, esperienza che si conclude definitivamente nel 1966. Le opere sono presentate da André Breton, che accoglie Sterpini nel movimento surrealista, al cui interno la posizione dell'artista fa riferimento alla cosiddetta "terza generazione". Nel 1965 alcune opere di Sterpini e De Sanctis sono presenti all'ultima rassegna internazionale del Surrealismo "L'écart absolou" a Parigi, cui fanno seguito esposizioni in Germania e negli Stati Uniti. Dal 1966 inizia a dipingere la serie dei Giardini e Fantasia femminile, che si sviluppa in sei episodi, mentre all'anno successivo risale l'invenzione del personaggio "Pesce mummia", che caratterizza la sua opera fino alla fine degli anni Settanta e che trova riferimenti nell'opera di Max Ernst. Parallelamente si dedica all'attività di scenografo e costumista per il cinema, lavora con Petri (da Un tranquillo posto di campagna del 1968 a Todo modo del 1975) e Bellocchio, collaborando al film Marcia Trionfale del 1976, e per i teatri off della capitale. Dal 1967 Sterpini privilegia la tecnica dell'assemblage, passando sovente ad una figurazione tridimensionale, realizzando insieme a dipinti e disegni anche oggetti plastici. Nel 1977 si trasferisce a Reggio Emilia e, attraverso Rosanna Chiessi, entra in contatto con gli artisti del gruppo Fluxus. Le opere degli anni Ottanta costituiscono il corpus di un nuovo ciclo dedicato alla figura di Pulcinella, mentre dal 1983 recupera il tema delle Sirene. Trascorre gli ultimi anni a Cavriago dove muore nell'ottobre 2000. Le opere sono state donate in parte dall'autore stesso nel 1998 e in parte dagli eredi nel 2002.
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