Dettaglio
Estremi cronologici1953-1976
Consistenza1007 disegni di architettura e design relativi a 104 progetti; 16 plastici, prototipi e oggetti realizzati.
Descrizione contenutoIl materiale progettuale (schizzi, disegni, disegni esecutivi, plastici, modelli, oggetti) si riferisce a 104 progetti provenienti dall’archivio dello studio privato dell’architetto Rosselli, ma deve essere collegato anche, per completezza, al Fondo Ponti pure conservato al CSAC, che comprende una consistente parte di disegni riferibili ai medesimi progetti presenti nel Fondo Rosselli. Il fondo comprende anche una raccolta di fotografie degli oggetti realizzati e delle architetture ad opera del figlio fotografo Paolo Rosselli. Il Fondo Ponti conserva inoltre, per il periodo di collaborazione dai primi anni 50 e fino al 1970, numerosi progetti che hanno visto Rosselli progettista o collaboratore nello studio P.F.R. e che non sono presenti nel Fondo.
Storia archivistica/ giuridicaArchitetto e designer, si laurea in architettura al Politecnico di Milano nel 1947 e si avvicina alle problematiche del design con una serie di importanti scritti pubblicati su “Domus” dal 1949 al 1954, anno in cui fonda “Stile Industria” che dirige fino al 1963, anno di chiusura della rivista. I suoi scritti sulla rivista rappresentano un contributo fondamentale allo sviluppo della ricerca storica sulla progettazione degli anni Sessanta e Settanta. Nei primi anni Cinquanta Rosselli inizia la collaborazione con l’architetto Gio Ponti, di cui aveva sposato la figlia Giovanna, e l’Ingegner Antonio Fornaroli nello studio denominato PFR, dove resterà sino al 1970. Nel 1956 è tra i fondatori dell’ADI (Associazione Design Industriale) e dal 1963 insegna Progettazione per l’Industria alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Nel campo del design lavora soprattutto per Saporiti, Arflex, Fontana Arte, Kartell, industrie italiane all’avanguardia nell’applicazione dei nuovi materiali plastici alla progettazione degli oggetti di serie; in particolare, realizza per Saporiti, il sistema di sedute e tavolini in resina rinforzata dal 1968, per Kartell i sistemi componibili per cucina tra il 1965 ed il 1975 e per Facomet il sistema per uffici a spazio aperto dal 1971. Nella progettazione architettonica si focalizza soprattutto sui sistemi per l’edilizia prefabbricata (per Romagnoli ad esempio) proponendo nuove metodologie costruttive che permettano assemblaggio, aggregabilità, mobilità funzionale a costi contenuti. Importante è pure la sua partecipazione insieme ai più importanti designer italiani, con il prototipo Casa mobile, alla mostra Italy: The New Domestic Landscape al MoMA di New York, (1972) che presentava per la prima volta in maniera organica, progetto e teoria di progetto, il prodotto industriale italiano. La Casa mobile di Rosselli è un veicolo al traino, da cui si genera per ampliamenti e ribaltamenti di piani, una unità minima di abitazione anche aggregabile, che insieme al progetto per Cabina per autocarro FIAT del 1970, pur rimasti a livello di prototipo e al Veicolo per grandi itinerari Meteor del 1970, rappresentano un punto di riferimento per la progettazione di automezzi complessi che saranno prodotti negli anni successivi. Fra i progetti di architettura realizzati, ricordiamo i Segretariati del Centro direzionale di Islamabad, Pakistan (1963), la Nuova sede del Corriere della Sera a Milano (1958-65) realizzati nello Studio PFR e il Complesso residenziale di 102 appartamenti IACP di Limbiate (Milano) del 1976. Alla attività di designer Rosselli affianca quindi sin dagli inizi, nell’ottica indicata da Ernesto Rogers “dal cucchiaio alla città”, la progettazione della architettura, intesa come “design delle grandi strutture”.
Le opere (compresi plastici e prototipi) sono state donate con atto pubblico alle collezioni univeristarie dagli eredi Anna Giovanna Ponti Rosselli e Paolo Rosselli del 1979. A.G. Rosselli, insieme ai fratelli e ai nipoti, ha donato allo CSAC anche il Fondo Ponti alla cui Scheda Fondo si rimanda per completezza. Gli oggetti in produzione sono stati donati dalle ditte Saporiti e Cesame.
Condizioni che regolano l'accessoIl fondo è pubblico e interamente consultabile
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